Depurazione dei terreni agricoli alla portata di tutti: la Fitodepurazione
La Pianura Padana è tra le zone più inquinate d’Europa per
quanto riguarda l’atmosfera, con livelli di pm10 e pm2.5 (polveri
sottili) elevatissimi in alcuni periodi dell’anno[http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/250141/1/9789241511353-eng.pdf].I motivi principali di questo inquinamento nella pianura padana sono due. Un input elevato da parte delle automobili, industrie e agricoltura intensiva, e un output ridotto
per il ristagno nella pianura, dovuto alla sua conformazione
geografica: circondata dalle Alpi e dagli Appennini, la Pianura Padana
viene schermata da gran parte delle perturbazioni e dei venti
provenienti da quasi tutte le direzioni e le condizioni che si creano in
inverno, quando non piove e non c’è vento, favoriscono l’accumulo di
tutte le sostanze che altrimenti sarebbero spazzate via dal vento e
disperse in un’area più ampia o assorbite dalla pioggia.�Alle polveri
sottili si accompagnano una varietà enorme di sostanze chimiche di
origini molto varie, che si accumulano prima nell’atmosfera e poi
finiscono nel suolo, per deposizione atmosferica o catturate dalla
pioggia. Molte di queste, una volta nel suolo, ci rimangono legandosi
chimicamente a sostanze naturalmente ivi presenti.
Quali sono le sostanze tossiche presenti nel suolo della Pianura Padana e in particolare nella provincia di Milano?
- Metalli pesanti:
L’ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste) ha fatto le analisi del suolo in tutta la Lombardia, e nella zona di Milano ha trovato tanto tanto Zinco, mentre Nichel e Piombo “solamente” in concentrazioni superiori alla norma. Per fortuna Cadmio, Manganese e Rame non si trovano nel terreno di Milano.I metalli pesanti sono tra i contaminanti più diffusi, sono prodotti da un’infinità di sorgenti e si accumulano molto facilmente nel suolo legandosi col materiale organico naturalmente presente.Generalmente si accumulano nei grassi che abbiamo nel corpo e compromettono alcune funzioni cellulari importanti. Il loro effetto aumenta con la loro concentrazione, e la concentrazione aumenta nel tempo perché una volta entrati in circolo ci vogliono decenni per smaltirli.
- Azoto
È un nutriente fondamentale per le piante, naturalmente presente in tutti i suoli.Non è in sé dannoso per l’uomo, però gli scarichi delle auto e delle industrie, insieme ai fertilizzanti agricoli, hanno più che RADDOPPIATO la sua presenza naturale e questo ha diverse conseguenze dannose sugli ecosistemi, troppo lunghe da spiegare per lo scopo di questo documento.Va citato perché può far sembrare bello quello che non è: qualsiasi orto urbano viene sicuramente coltivato su un suolo ricchissimo di nutrienti grazie alle continue deposizioni atmosferiche, e quindi avrà una crescita fenomenale. Questo non va interpretato come un segnale che la terra è di buona qualità, ma solo che il suolo è pieno zeppo di ammoniaca proveniente dagli scarichi delle auto: questa, che spesso si deposita nel terreno insieme ad altre sostanze tossiche, segnala che il suolo è contaminato.Accertarsi della loro presenza ed eliminarle dovrebbe essere la base di ogni progetto di coltivazione in ambienti potenzialmente inquinati, come Milano.
- Pesticidi/Erbicidi/Prodotti fitosanitari
In molti parchi di Milano, e in tutte le aree coltivate della pianura padana, vengono usati in grandi quantita veleni per eliminare i parassiti delle coltivazioni, zanzare, insetti invasivi e piante allergeniche come l’ambrosia.Spesso queste sostanze richiedono lunghi tempi per degradarsi, e possono accumularsi nel suolo quando gli organismi che li contengono muoiono e vengono decomposti, o semplicemente perché piove dopo che spargi l’insetticida.
- Rifiuti solidi/liquidi
Scavando nei parchetti di una città si trovano sepolte tante sorprese: batterie di auto, pile, taniche, oggetti di vari metalli e chi più ne ha più ne metta. Sono i rifiuti solidi di cui si sono sbarazzati nel tempo cittadini ingenui/la mafia/l’amministrazione. Il problema è che questi nel suolo si degradano, rilasciando metalli pesanti e varie sostanze tossiche che diventano problematiche quando sono assorbite dalle piante che vi si coltivano.
- Idrocarburi
In genere si parla di questi quando ci sono le perdite di petrolio negli oleodotti eccetera. Nel gran mix degli scarichi delle auto se ne trovano un po’, perché la combustione nei motori, soprattutto delle auto più vecchie, difficilmente è completa e non libera solo acqua e co2.
- Diossine
I
composti della famiglia delle diossine si formano durante la fase
iniziale della combustione dei rifiuti ed esistono soprattutto in forma
solida (particolato). Le emissioni più rilevanti di diossina non sono
quelle in atmosfera ma quelle nel terreno. Su questo versante, i massimi
responsabili sono gli impianti di produzione dei fitofarmaci; seguono a
una certa distanza i fuochi accidentali, lo smaltimento dei rifiuti
solidi urbani e l’uso dei fitofarmaci. Il problema delle diossine è che
sono difficili da misurare e tossicissime.Per fortuna la loro quantità è
diminuita grazie agli avanzamenti tecnologici che ne prevengono la
liberazione degli inceneritori.Restano comunque sostanze pericolose già a
concentrazioni minime e sono tra gli inquinanti persistenti, che non si
degradano per lunghi periodi.In genere sono presenti principalmente
vicino a inceneritori e impianti chimici.
Molte di
queste sostanze, una volta nel suolo, rientrano nella catena alimentare
venendo assorbite dalle piante. Gli animali che mangiano piante
contaminate si contaminano a loro volta e ad ogni livello della catena
alimentare la concentrazione aumenta: l’uomo è al vertice di
praticamente tutte le catene alimentari della Terra ed è di conseguenza
esposto indirettamente a tutte queste sostanze, che ci mettono decenni
ad essere smaltite dal nostro corpo, o non vengono smaltite e basta. Nel
tempo quindi si accumulano e compromettono sempre più la nostra salute.
Insomma, le piante (comprese quelle che mangiamo e quelle che diamo da mangiare agli animali che alleviamo) assorbono le sostanze tossiche presenti nel terreno.Questa caratteristica delle piante, però, può essere utilizzata a nostro favore e sfruttata per depurare i terreni.Diversi studi (Chaney et al., 1997; Mahar, A et al., 2016), infatti, dimostrano come alcune specie di piante siano in grado di accumulare metalli pesanti nei loro tessuti più velocemente e in percentuali maggiori rispetto alle altre, permettendo così di ridurne la quantità nel terreno attraverso un processo chiamato fitodepurazione.Concretamente, la fitodepurazione è una pratica piuttosto semplice: si individua un terreno inquinato da depurare, si seminano le piante accumulatrici e le si fa crescere, una volta terminato il loro ciclo di vita (per le piante annuali) o quando si decide di rendere coltivabile il terreno (per le piante perenni) si rimuove l’intero corpo della pianta (foglie, fusto e radici), e si portano le piante rimosse in discarica.
Quali piante accumulatrici si possono piantare nel territorio della provincia di Milano (e in generale della Pianura Padana)?.Concretamente, la fitodepurazione è una pratica piuttosto semplice: si individua un terreno inquinato da depurare, si seminano le piante accumulatrici e le si fa crescere, una volta terminato il loro ciclo di vita (per le piante annuali) o quando si decide di rendere coltivabile il terreno (per le piante perenni) si rimuove l’intero corpo della pianta (foglie, fusto e radici), e si portano le piante rimosse in discarica.
Quali piante accumulatrici si possono piantare nel territorio della provincia di Milano (e in generale della Pianura Padana)?Medicago sativa: Erba Medica. Assorbe molto piombo e da brava leguminosa riempie anche di azoto il suolo, cosi crescono meglio le altre depuratrici e non si impoverisce troppo il terreno quando si tirano via.: Erba Medica. Assorbe molto piombo e da brava leguminosa riempie anche di azoto il suolo, cosi crescono meglio le altre depuratrici e non si impoverisce troppo il terreno quando si tirano via.Alyssum montanum: Alisso. Piante ornamentali che crescono a canna e fanno dei bei fiori giallo acceso. Assorbono Nichel. Alisso. Piante ornamentali che crescono a canna e fanno dei bei fiori giallo acceso. Assorbono Nichel.Brassica juncea (o Brassica Nigra): Senape Indiana (o Senape Nera). Assorbe il piombo e l’oro.: Senape Indiana (o Senape Nera). Assorbe il piombo e l’oro.Helianthus annuus: il Girasole. Accumula il selenio. Inoltre sembra che assorba cesio-137 e stronzio-90, magari ce ne sono delle tracce da Chernobyl. È di bell’aspetto e cresce in fretta: perché no?: il Girasole. Accumula il selenio. Inoltre sembra che assorba cesio-137 e stronzio-90, magari ce ne sono delle tracce da Chernobyl. È di bell’aspetto e cresce in fretta: perché no?Salix viminalis: Salice Viminale (quello usato per fare gli oggetti di vimini). Abbastanza ruderale, sembra che assorba tutto, pure il catrame. Si potrebbe piantarne uno e lasciarlo lì a crescere e assorbire. Cresce molto velocemente ed è resistente. Risponde bene alla talea, quindi se ne trovate uno potete staccare un ramo e provare a piantarlo. Salice Viminale (quello usato per fare gli oggetti di vimini). Abbastanza ruderale, sembra che assorba tutto, pure il catrame. Si potrebbe piantarne uno e lasciarlo lì a crescere e assorbire. Cresce molto velocemente ed è resistente. Risponde bene alla talea, quindi se ne trovate uno potete staccare un ramo e provare a piantarlo.Populus nigra/alba/tremula: Pioppo. Sono più belli dei salici e crescono velocemente pure loro, tanto che sono usati per fare la carta. Assorbono un po’ di tutto come i salici. Problema: diventa enorme.: Pioppo. Sono più belli dei salici e crescono velocemente pure loro, tanto che sono usati per fare la carta. Assorbono un po’ di tutto come i salici. Problema: diventa enorme.Hydrangea: Ortensia. Assorbe l’alluminio e diventa blu se c’è il rame nel terreno.
Bibliografia:
- http://www.ersaf.lombardia.it/upload/ersaf/pubblicazioni/QdR-110_SOILQUALIMON_allegato-1_13383_422.pdf
- Mahar, A., Wang, P., Ali, A., Awasthi, M. K., Lahori, A. H., Wang, Q., … & Zhang, Z. (2016). Challenges and opportunities in the phytoremediation of heavy metals contaminated soils: A review. Ecotoxicology and environmental safety, 126, 111-121.
- Ali, H., Khan, E., & Sajad, M. A. (2013). Phytoremediation of heavy metals—concepts and applications. Chemosphere, 91(7), 869-881.
- Chaney, R.L, M. Malik, Y.M. Li, S.L. Brown, J.S. Angle and A.J.M. Baker. 1997. Phytoremediation of soil metals. Current Opinions in Biotechnology 8:279-284.
- https://it.wikipedia.org/wiki/Fitorisanamento