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AMA IL TUO QUARTIERE FERMA STO CANTIERE!

UN PARCHEGGIO PIENO DI SORPRESE

Maggio 2018: cominciano i lavori per il nuovo parcheggio di Piazza Abbiategrasso, dopo anni (decenni) di progetti esagerati e contrattempi. Ma si scoprono presto spiacevoli sorprese.

Non appena vengono abbattuti i primi alberi (in totale saranno 95 su 130 ad essere tagliati!), in mezzo alla colata di cemento che li sostituisce per far posto alle automobili, appare evidente la sagoma di una pompa di benzina. Una pompa di benzina? E chi se l’aspettava! Una sorpresa brutta, a dir il vero, visto la vicinanza ai pozzi pubblici ad uso potabile…ma andiamo con ordine:

ALBERI: dei 130 alberi interessati dalla zona del cantiere (molti ormai più alti dei lampioni), 95 saranno abbattuti. Il comune spiega che saranno sostituiti da 95 nuovi alberi: dovrebbe essere inutile spiegare al comune che un nuovo esile alberello non potrà mai dare gli stessi benefici di alberi alti più di 8 m, vecchi di qualche decina di anni:
ombra e frescura, soprattutto durante le estati sempre più torride che ci aspetteranno; nuovo ossigeno e cattura dell’anidride carbonica emessa anche dalle automobili in transito su via Missaglia;
barriera antirumore, che riparava i palazzi dallo stradone;
luogo di riparo per l’avifauna;
e poi ovviamente la capacità di trattenuta delle acque piovane che verrà completamente persa a causa dell’impermeabilizzazione del suolo (si stima che i costi di gestione tramite rete fognaria delle acque piovane sono di 6500 €/ha/anno: un servizio che il suolo svolge in maniera del tutto gratuita).

MANCANZA DI TRASPARENZA DA PARTE DEL COMUNE: gli abitanti delle case popolari di via Dini e via Missaglia hanno scoperto il piano di realizzazione del benzinaio soltanto affacciandosi al loro balcone. Il comune non lo aveva mai detto, e ora si giustifica spiegando che non era tenuto a comunicare la costruzione del nuovo benzinaio poiché in realtà si tratterebbe di una “ristrutturazione” del vecchio benzinaio già esistente…già, peccato che il vecchio benzinaio disti dal nuovo più di 200 m. Una ristrutturazione a distanza. La vicenda è ancora tutta da chiarire.

POZZI D’ACQUA POTABILE: il comma 6 dell’ art.94 del D.Lgs.152/2006 (Norme in materia ambientale) prevede che la zona di rispetto intorno ai pozzi idrici (dove è vietato l’insediamento di centri di “stoccaggio di prodotti ovvero sostanze chimiche pericolose”) abbia “un’estensione di 200 metri di raggio rispetto al punto di captazione“. La benzina rientra appieno nella categoria delle sostanze chimiche pericolose e contaminanti. E, come facilmente immaginabile, ogni pompa di benzina ha delle vasche di stoccaggio di tale prodotto nel sottosuolo. Il problema sorge dal fatto che, considerando un’area di 200 m nell’intorno del benzinaio, sono presenti ben…4 pozzi d’acqua potabile! Un eventuale inquinamento della falda potrebbe avere effetti disastrosi non solo sugli abitanti del quartiere, ma su tutti coloro che si trovano a valle del punto di contaminazione!

PARCHEGGIO: anche sull’idea stessa di costruire un parcheggio c’è poi da ridire. Innanzitutto, il nuovo parcheggio porterebbe 150 nuovi posti auto…solo 20 posti in più rispetto a quelli che esistono già sull’area del parcheggio e del benzinaio! Il tutto al modico prezzo di oltre 6 milioni di euro (dalle tasche dei contribuenti)! Secondariamente, ci si chiede quale sia il senso di costruire un “parcheggio di interscambio” (il cui nobile scopo è evitare che le auto di chi vive nell’hinterland entrino in città, e dunque ridurre traffico, smog, rumori) all’interno della città! Inoltre, sempre lungo la linea verde M2, esistono già due parcheggi di interscambio (Famagosta, il più grande di Milano con 2200 posti auto, e Assago)

Per tutti questi motivi, il CESA offre la sua solidarietà al quartiere, e si oppone alla costruzione del pericoloso benzinaio, chiede una ri-piantumazione degli alberi abbattuti che sia degna di questo nome e chiede spiegazioni sulla mancanza di trasparenza da parte del Comune di Milano!

NO all’ennesima opera inutile, no all’ennesimo sperpero di soldi pubblici a danno dei cittadini! Contro scelte “calate dall’alto” in maniera subdola, senza trasparenza, senza la necessaria partecipazione dei cittadini (soprattutto quando si tratta di beni comuni come l’acqua, il suolo, l’ambiente), costruiamo insieme una comunità resistente, consapevole e informata.